domenica 23 marzo 2014

Da Eataly per scoprire il Bel Paese a tavola

Domenica tardo pomeriggio. “Vieni anche tu?”. “No mamma preferisco rimanere a casa a finire lo scudo”. A posteriori  penso che Giulio abbia fatto bene a non accompagnarci a visitare il primo Eataly di Milano. Troppo lunga la coda davanti alle porte del nuovo store di Oscar Farinetti, in piazza XXV Aprile. Troppa anche la folla distribuita su 4 piani degli oltre 5mila metri quadrati dell’ex Teatro Smeraldo. Che ingenui noi a pensare che cinque giorni di inaugurazione (in onore del 166° anniversario delle Cinque Giornate di Milano), sarebbero stati sufficienti ad esaurire la curiosità dei milanesi!

Di sicuro se Giulio (quasi nove anni) fosse venuto con si sarebbe lanciato in assaggi di ogni tipo. Avrebbe gustato non un solito panino, bensì il pan’INO firmato Alessandro Frassica preparato solo con ingredienti scelti e selezionati; la vera piadina romagnola dei fratelli Maioli; il gelato di Lait nato dall’idea di Ugo Alciati di utilizzare solo latte di vera razza piemontese di pascolo di montagna; la vera pizza della tradizione napoletana dal bordo alto e soffice lievitata 24 ore. Ma soprattutto avrebbe scoperto la bellezza di veder nascere il cibo.

Non c’è infatti altro posto in città dove un bambino possa vivere l’esperienza di vedere impastare il pane e sfornare pagnotte di ogni tipo; assistere alla lavorazione della mozzarella; imparare a far la pasta a mano in tutti i formati tipici della tradizione italiana; controllare da vicino come nasce un dolce artigianale. E ancora assistere alla produzione di creme spalmabili come Gianduia e fondente; ammirare come si lavora, si pulisce e si affetta il pesce prima di porlo sul ghiaccio; vedere all'opera i macellai intenti a selezionare le mezzene; scoprire la disossatura dei prosciutti, l’apertura delle forme di grana e di parmigiano e le altre pratiche artigiane della tradizione norcina e casearia italiana.

Ed è proprio qui che sta la differenza tra Eataly e i normali mercati. Ogni reparto di vendita è infatti preceduto da un’area didattica emozionale, che ha il compito di educare il potenziale cliente, ma non solo, sulla storia, la cultura e le caratteristiche dei prodotti in esposizione. Nel reparto degli oli extravergine, ad esempio, grandi cartelli raffigurano le mappe delle più importanti coltivar e degli oli dop. Così pure negli altri reparti del vino, dell’ortofrutta, della carne, della pasta, del caffè, ecc, disseminati sui tre piani.
Sempre seguendo questa filosofia all’interno di Eataly i bambini possono partecipare a laboratori a loro dedicati per sviluppare autonomamente la loro passione per il cibo e le loro capacità manuali stimolando la fantasia e la creatività (per informazioni sui corsi consultare il sito www.eataly.it nella sezione eventi).

Ecco perché presto faremo ritorno a Eataly. Questa volta con Giulio e carta di credito alla mano. I possessori di MasterCard possono infatti prendere parte ai corsi “Genitori&Figli” a prezzi speciali (i bambini non pagano) e udite udite avere a disposizione ingressi riservati prima dell’ora d’apertura dello store.

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